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Daniele e Roberto Vignoli, Romano Matteuzzi, Fernando Lapini, Vincenzo Bartoli, Silvano Pescini.

Furono loro ad inventare la Maratona del Chianti negli anni ’70 a Mercatale. Un piccolo grande amore coltivato e condiviso per venti anni.

Domenica 5 giugno, grazie all’iniziativa promossa dai Comuni di San Casciano, Greve, Tavarnelle, Barberino, in collaborazione con Podistica Valdipesa, il sostegno del Consorzio Vino Chianti Classico, ChiantiBanca e tanti altri sponsor, torna la storica corsa dell’amicizia nelle terre del Gallo Nero.

“Chianti Classico Marathon” propone tre diversi percorsi (Maratona, Mezza Maratona, Short Trail – quest’ultimo non competitivo -) attraverso alcuni dei luoghi, paesaggi, sentieri più belli e affascinanti del Chianti.

Per venti anni l’intera organizzazione della kermesse, punti di ristoro, premi, iscrizioni, forme e modalità di partecipazione, è stata curata dal Gruppo Sportivo Mercatale in collaborazione con i circoli ricreativi del territorio e altre associazioni (Squadra Motociclistica Misericordia Firenze, Misericordia Mercatale e San Casciano, Gruppo Fratres Mercatale, F.C. Mercatale).

Vogliamo ripercorrere le pagine più belle con i ricordi di alcuni degli organizzatori: “La partecipazione degli atleti – dicono i fratelli Daniele e Roberto Vignoli –  è stata un crescendo negli anni, nelle edizioni più fortunate abbiamo raggiunto le mille persone e tantissime altre assiepate lungo le strade in attesa del passaggio del loro beniamino. Numerose e brave anche le donne fra cui ricordiamo negli anni ’80 una suora… teneva stretta una croce al collo e correva, correva con una gran voglia di vincere, non vinse ma fece una bella gara”.

I promotori della Maratona del Chianti furono tra i primi a fare marketing con il Chianti Classico e a credere nel turismo sportivo.

Per Romano Matteuzzi e Silvano Pescini “l’obiettivo era quello di valorizzare il Chianti e premiare i migliori con prodotti di qualità, promuovere un territorio, bello, ricco di risorse, che amavamo perché ne riconoscevamo le qualità sotto il profilo paesaggistico ed enogastronomico”.

“L’organizzazione – rammentano – dedicava massima attenzione e cura alla scelta dei premi da assegnare che dovevano essere rigorosamente bottiglie di vino Chianti Classico, oltre a salumi, prosciutti e prodotti tipici; la Maratona rappresentava infatti l’occasione di legare lo sport al vino, di valorizzare ciò che meglio contraddistingueva il nostro territorio in Italia e nel mondo”.

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